sabato 30 dicembre 2006

Carta dei diritti per la Salute Mentale

Forse la Carta dei Diritti aggiunge qualcosa in più su di noi.


CARTA DEI DIRITTI DEGLI UTENTI

DIRITTO AD ESSERE INFORMATO sul disturbo mentale, sulle prospettive, sui trattamenti, sulle eventuali alternative e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate. L’informazione deve essere espressa in modo semplice e chiaro, adeguato alla situazione, tale da essere facilmente comprensibile, al fine di promuovere la massima adesione al trattamento. L’informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dall’utente e i dati personali devono essere tutelati in relazione alla disciplina della privacy introdotta con la legge 675 del 1996.
DIRITTO AL CONSENSO PERSONALE al trattamento che deve essere dato in modo libero, spontaneo, consapevole e attuale. Si può prescindere dal consenso solo quando previsto dalla legge, ed in particolare nel caso di trattamento sanitario obbligatorio e di stato di necessità.
DIRITTO ALLA CARTA DEI SERVIZI. Ogni Dipartimento di Salute Mentale deve adottare la carta dei servizi con l’impegno di attuare un efficace sistema di informazione sulle prestazioni erogate e sulle modalità di accesso, e con l’indicazione per la raccolta e l’analisi dei segnali di disservizio e per il monitoraggio della soddisfazione degli utenti.
DIRITTO AL TRATTAMENTO MIGLIORE POSSIBILE in relazione alle conoscenze scientifiche ed ai servizi previsti dal progetto obbiettivo tutela della salute mentale. L’approccio alla persona con disagio mentale deve essere globale e, ove necessario, con interventi integrati di carattere psicologico, sociale e biologico.
DIRITTO A NON ESSERE CONTENUTO e a non subire azioni lesive della propria integrità fisica e della propria dignità.
DIRITTO A NON ESSERE ISTITUZIONALIZZATO. La logica manicomiale deve essere superata in tutte le strutture psichiatriche pubbliche e private e a tal fine devono essere adottati strumenti di monitoraggio, idonei indicatori di qualità e progetti individualizzati. Il Dipartimento di Salute Mentale deve realizzare l’integrazione tra il territorio e l’ospedale, con centralità del centro di salute mentale e limitazione dei posti letto ospedalieri.
DIRITTO ALLA CITTADINANZA. Le persone con disagio mentale devono avere accesso a tutti i servizi sociali essenziali ed in primo luogo ad uno spazio abitativo e ad un inserimento lavorativo, utilizzando anche la cooperazione sociale.
DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE. Le Regioni devono garantire la partecipazione – secondo precise e specifiche modalità – delle associazioni dei familiari, degli utenti, dei cittadini, del volontariato e delle altre forma associative impegnate nella tutela del diritto alla salute mentale, nelle attività relative alla programmazione, al controllo e alla valutazione dei servizi psichiatrici sia a livello regionale che aziendale.

CARTA DEI DIRITTI DELLE OPERATRICI E DEGLI OPERATORI

DIRITTO ALLE RISORSE strutturali e finanziarie per rispondere ai bisogni di salute mentale dei cittadini, con garanzia almeno del 5% dei fondi sanitari regionali per le attività dei Dipartimenti di Salute Mentale.
DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE per la costruzione delle linee gestionali e cliniche del proprio servizio, con modalità efficaci, strumenti certi e luoghi definiti.
DIRITTO AL RISPETTO DELLE DOTAZIONI ORGANICHE ed al loro adeguamento, quale strumento indispensabile per erogare un servizio ottimale al fine di dare le risposte dovute a chi soffre di disturbi psichici e alle loro famiglie, a partire dalle problematiche presentate in età evolutiva.
DIRITTO AL CONTRATTO INTEGRATIVO con la valorizzazione del ruolo svolto e delle diverse figure professionali in una logica dipartimentale.
DIRITTO ALLA FORMAZIONE ed aggiornamento continuo, correlati alla operatività sul campo, come sostegno indispensabile alla programmazione ed alla qualificazione dei servizi, in particolare nell’ambito della prevenzione.
DIRITTO AL LAVORO IN EQUIPE con la condivisione delle attività tra le diverse figure professionali e con l’integrazione di saperi e competenze in una ottica dipartimentale.
DIRITTO AL LAVORO INTEGRATO tra operatori pubblici e della cooperazione sociale, delle fondazioni, sanità privata ed altri, nella chiarezza dei ruoli e delle responsabilità, e nel rispetto delle normative vigenti per la tutela di tutto il personale.
DIRITTO ALLA TUTELA DELLA SICUREZZA sui luoghi di lavoro con la reale applicazione del D. Lgs. 626/94 in tutti i servizi e pubblici e privati e per tutte le attività, anche attraverso la valutazione dei rischi psicologici e l’eventuale utilizzazione dello strumento della mobilità.

venerdì 29 dicembre 2006

Albicocco

A fianco della Comunità c'è un albero di albicocco.
In primavera, quando è in fiore, è splendido!
Durante l'inverno, messo a nudo, mostra la sua precarietà.
Si appoggia ad una cancellata, altrimenti crollerebbe.
Andrebbe abbattuto. Ma noi lo conserviamo a metafora del nostro lavoro.