giovedì 20 marzo 2008

Oculos

Stanotte ho avuto l'ossessione del volto della malata Rosi. E' una malata noiosissima, testarda, il volto assolutamente stordito, la voce un'acre cantilena gettata di continuo a dire la stessa frase: "voglio andare a casa", e questa acre cantilena per altezza sfiora il grido. Il volto di questa malata è piatto, di un grasso sanguinolento. Gli occhi di colore celeste sporco, anzi celeste chiazzato di unto, sono mostruosi perchè non esprimono nulla.
Stanotte continuamente nel sonno e nel dormiveglia mi si presentava questo volto e come l'avevo cacciato e iniziata un'altra sequenza di immagini, riappariva.
Ciò fino a stamani.
E me ne ero quasi dimenticato quando, attraversando il reparto di vigilanza, me lo sono rivisto davanti in carne e ossa che mi voleva parlare.


Sono un poco fuggito.
















(Mario Tobino, Le libere donne di Magliano)

mercoledì 12 marzo 2008

A Roberto

Già si sfiorisce a marzo
non amati
solitari pellegrini pii
al tepore della morte,
al gelo dei sogni.